In Evidenza Legge di bilancioOpen ArmsTony Effe
SCIENZE E INNOVAZIONEBambiniCoronavirusLockdownRicerca scientifica

Coronavirus. I bambini hanno meno probabilità di infezione? Ecco perché la chiusura delle scuole è importante

08 Marzo 2020 - 17:30 Juanne Pili
Nature suggerisce uno studio preprint che potrebbe giustificare ulteriormente la chiusura preventiva delle scuole

Secondo Nature potrebbe essere uno degli studi più dettagliati finora pubblicati sull’epidemia del nuovo coronavirus. L’analisi basata su casi registrati a Shenzhen in Cina, è stata pubblicata su medRxiv (server di studi preprint, quindi non ancora sottoposti a verifica) il 4 marzo, e dimostrerebbe che i bambini sono suscettibili di contrarre il virus tanto quanto gli adulti, contrariamente a quel che molti pensavano. Tuttavia i contagi darebbero luogo a una forma più lieve della malattia.

Sapevamo che i bambini mostravano basse probabilità di avere sintomi gravi. Quel che non è chiaro è il motivo. Forse quei sintomi si devono ad altre infezioni virali, oppure a un sistema immunitario più forte nel combattere il virus. Invece, secondo l’epidemiologo Justin Lessler, coautore dello studio, «i bambini hanno la stessa probabilità di essere infettati e non si ammalano».

I bambini sarebbero esposti quanto gli adulti, ma con sintomi lievi

La ricerca si avvale non solo dell’analisi di 391 casi accertati, ma anche dei loro contatti più stretti, compresi quelli che non si sono rivelati infetti, ovvero 1286 persone. Sulla base di queste informazioni, i ricercatori hanno scoperto che i bambini sotto i 10 anni non mostravano meno probabilità di contrarre il virus, rispetto ad altre fasce d’età.

Se questi risultati venissero confermati, potrebbe essere la dimostrazione del fatto che la chiusura delle scuole non è affatto una misura esagerata, anzi, i loro lievi sintomi potrebbero alimentare sensibilmente la diffusione del virus, in maniera indisturbata.

O forse no? Non è poi così chiaro se i bambini siano effettivamente dei diffusori importanti. Non è ancora stata dimostrata una loro maggiore contagiosità, come avviene invece con una comune influenza. Tuttavia secondo i ricercatori, il dubbio non è tale da scoraggiare le misure cautelative, se queste possono contribuire a rallentare l’espandersi dell’epidemia.

Foto di copertina: Pxhere | Bambini che giocano.

Sullo stesso tema:

Articoli di SCIENZE E INNOVAZIONE più letti